"Certi amori non finiscono, fanno giri immensi, e poi ritornano"
Era il 1991 quando Antonello Venditti, con "Amici Mai", imprimeva queste parole a fuoco nella storia della musica italiana. Nel 1991 Antonio Cassano è solamente un bambino di 9 anni, e probabilmente trascorre la gran parte delle sue giornate in strada, tra i vicoli di Bari Vecchia, a dare spettacolo con quel pallone sempre incollato al piede destro. Otto anni dopo, in una sera di dicembre del 1999, quella del 18, il talento di Antonio Cassano si rivelerà al mondo intero con un gol tra i più belli della storia della serie A. Si gioca Bari-Inter, mancano una manciata di minuti alla fine e il punteggio è fermo sull'1-1: lancio dalle retrovie di Perrotta, controllo volante fantascientifico, dribbling a eludere Blanc e Panucci e destro sul primo palo a freddare Ferron. Il mondo si accorge di Cassano, il talentino della città vecchia si carica sulle spalle il Bari e batte l'Inter. Ora quell'amore, quello tra Bari e Cassano, quello che nel frattempo ha fatto un giro immenso, ora potrebbe ritornare. E sarebbe una delle favole più belle della storia del calcio recente.
Oggi, a 17 anni da quella magica serata del San Nicola, una speranza si è accesa nei desideri di ogni romantico del pallone. Una speranza nata da una voce di mercato che ha iniziato a circolare in questi primi giorni di agosto. Cassano è in rotta con la Sampdoria, è stato messo fuori rosa: il Bari vorrebbe riportarlo a casa.
Proprio così, il Bari, che adesso gioca in serie B, sarebbe pronto a riabbracciare il suo figlio più celebre: dopo le tappe di Roma, Madrid, Genova, Milano, Parma e ancora Genova, Fantantonio potrebbe tornare là, dove tutto è iniziato in quella sera di dicembre del '99. Diciassette anni dopo, con 140 gol e almeno altrettante "cassanate" in più nel curriculum, Cassano potrebbe ritornare a vestire la maglia del suo Bari, nella sua Bari, nel suo San Nicola. E sì, sarebbe davvero una favola, un regalo inaspettato per ogni romantico del pallone.
Tempi duri, per chi ancora crede in un calcio passionale, sentimentale, romantico appunto. Tempi duri, tempi di plusvalenze, di giocatori che puntano solamente ad un contratto più conveniente, spinti da procuratori ancor più avidi, di rose che vengono rivoltate come calzini ad ogni sessione di mercato. Tempi duri per i tifosi: non si fa in tempo ad imparare a memoria la formazione titolare della propria squadra del cuore, che questa viene totalmente rivoluzionata dalle logiche di un mercato che di logica, ormai, sembra averne davvero poca. Non c'è più spazio per i sentimenti, non c'è più spazio per le bandiere, per i giocatori che la maglia la sentono davvero: quelli, ormai, si contano sulle dita di una mano. Noi romantici, ormai, ce ne siamo fatta una ragione: è il calcio di oggi, non c'è modo di cambiarlo e per di più non esiste una legge a sentenziare che tutto ciò che accade oggi sia incontrovertibilmente ed inequivocabilmente peggio di com'era anni fa. Solo, il bel calcio di una volta ci sembrava più genuino, più vicino a noi, più umano, e quindi inevitabilmente più romantico.
E gli occhi di noi inguaribili romantici luccicherebbero, rivedendo Antonio Cassano con la maglia del Bari. Il ragazzo della città vecchia che lascia la serie A e torna in serie B per aiutare la sua squadra e la sua città a ritornare grandi. Che favole meravigliosa sarebbe. Ad essere onesti, non tutto è così romantico. Già, perchè di certo Fantantonio non ci tornerà gratis, a Bari. Anzi, la dirigenza dei Galletti è già al lavoro per capire se questo sogno sia economicamente fattibile, è già partita la caccia agli sponsor, indispensabili per coprire l'ingaggio di Cassano. Ma noi romantici, ogni tanto, presi dalla nostra incurabile irrazionalità, amiamo omettere qualche particolare per vedere le cose come piace a noi, a modo nostro. Forse è sbagliato, ma tant'è.
Rivedere Antonio Cassano al San Nicola con la maglia del Bari sarebbe semplicemente favoloso, tutto il resto, a noi romantici, non interessa.
Noi vogliamo rivedere Antonio Cassano con quella maglia biancorossa. Vogliamo poter raccontare la storia di un talento sconfinato, di uno dei campioni più discussi e pazzi della storia del calcio italiano, che parte dalla sua città, diventa grande, veste le maglie più prestigiose del mondo, dal Milan alla Roma, passando per l'Inter e addirittura per il Real Madrid, poi a 34 anni torna nella sua città, nella sua squadra, quella che lo ha cresciuto quando non era che un ragazzino indisciplinato ed ingestibile, e contribuisce a riportarla in serie A. Forse ci stiamo spingendo troppo in là con l'immaginazione, ma siamo fatti così, noi romantici, ci piace sognare.
E quindi noi facciamo il tifo perchè questo sogno diventi realtà. Speriamo con tutto il nostro cuore che a Bari li trovino, i soldi necessari a riportare a casa Fantantonio. Speriamo con tutto il cuore che lui, Antonio da Bari Vecchia, sia un romantico almeno un po' e sia disposto a fare un sacrificio per ritornare nella sua città. Là, dove tutto è iniziato la sera del 18 dicembre 1999.
Forza Bari, forza Antonio. Fateci questo regalo. Regalateci questo scorcio di calcio romantico in un mondo che ormai, di romantico e sentimentale, non ha più nulla.
Perchè si sa, certi amori non finiscono...
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