domenica 31 luglio 2016

Senza peli sulla lingua


Di peli sulla lingua, Rino Gattuso, non ne ha mai avuti. Non si è mai posto alcun problema, ha sempre detto ciò che pensava, ha sempre sbattuto in faccia a tutti la sua verità, anche quando fare silenzio sarebbe stata la soluzione più comoda e conveniente. Chinare la testa, incassare lo stipendio a fine mese e ingoiare il rospo sarebbe stata la soluzione più facile, oggi. Lo sarebbe stata per molti, ma non per lui. Non per Gennaro Ivan Gattuso. Perchè quando c'è di mezzo la sua dignità di uomo e professionista, Ringhio non scende a compromessi con nessuno.

"Smettere? No, grazie!"


Le formazioni italiane e non solo scaldano i motori in vista della stagione che sta per iniziare: c'è chi resta in città, chi cerca il fresco in montagna, chi lascia il Vecchio Continente per tournèe più o meno milionarie. E poi c'è un'altra squadra, che in realtà squadra vera e propria non è, che dal 18 agosto si sta allenando a Coverciano, in un ritiro che si concluderà il 5 agosto. Si tratta degli svincolati, cui l'Aic, l'Associazione Italiana Calciatori, ha dato come ogni anno la possibilità di svolgere una preparazione precampionato in attesa di trovare "sistemazione". Tra di loro onesti mestieranti della Lega Pro, "ragazzi" vicini ai 40 che si preparano ad una carriera da allenatore (i partecipanti al ritiro hanno infatti la possibilità di frequentare nel frattempo il corso per l'ottenimento del patentino Uefa B), e poi ci sono "vecchietti" dal passato importante, uomini che hanno segnato il nostro calcio vivendo stagioni da protagonisti, che non ne vogliono sapere di appendere le scarpette al proverbiale chiodo e continuano ad allenarsi in attesa dell'offerta giusta.

sabato 30 luglio 2016

Un giorno a Stamford Bridge - "Traditore per un giorno"


Il calcio è una religione, ed ogni religione che si rispetti ha i suoi templi. Per i devoti del pallone questi templi si chiamano stadi e possono entrare nella leggenda tanto quanto i calciatori stessi o quanto le squadre che hanno segnato le epoche di questo meraviglioso sport. Chi, tra gli appassionati di calcio, non ha mai sognato di scendere in campo in uno stadio vero, con una divisa vera, con tanto di nome e numero stampati sulla schiena? Pochi, però, hanno avuto la possibilità di tramutare questo sogno in realtà e diventare protagonisti in uno dei templi del pallone disseminati in giro per il pianeta, anche solo per un giorno. Uno di questi fortunati si chiama Vincenzo Felici, pesarese di nascita, ha 45 anni, di mestiere fa il farmacista e vive ad Ancona. Lui una giornata da calciatore l'ha vissuta per davvero, facendo oltretutto del bene, il che, chiaramente, non guasta. La sua avventura, Vincenzo l'ha raccontata in un libro.

L'altro Cinque Maggio


Dici Lazio. Dici Inter, Dici 4-2 per i biancocelesti. Dici "scudetto perso all'ultima giornata". Per i tifosi nerazzurri son dolori, i ricordi vanno immediatamente al pomeriggio del 5 maggio 2002, una delle pagine più nere nella storia del Biscione, un dramma sportivo vero e proprio. Un titolo che sembrava già conquistato, gli ultimi novanta minuti da giocare in casa di una Lazio senza più pretese. Poi i disastri di Gresko, i gol di Poborsky, le lacrime di Ronaldo, quel tricolore che sfugge dalle mani nerazzurre e prende la via di Torino, sponda bianconera. L'epilogo più incredibile della storia della serie A a girone unico. Non c'è calciofilo italiano che non conosca la storia di quel 5 maggio. Forse però non tutti sanno che quel Lazio-Inter ha un precedente datato 1935, un precedente che per i nerazzurri, col senno di poi, suona beffardamente e tragicamente curioso.

martedì 26 luglio 2016

Angel Bossio, La Maravilla Elastica


Se c'è una cosa in cui i sudamericani, e gli argentini in particolare, sono i migliori al mondo in assoluto, è individuare meravigliosi soprannomi per i calciatori. Soprannomi fantasiosi e il più delle volte azzeccatissimi, eloquenti, che in poche parole descrivono alla perfezione i personaggi a cui vengono affibbiati. Un esempio fantastico è quello di Angel Bossio, portiere protagonista tra gli anni '20 e gli anni '30 con le casacche del Talleres, del River Plate e della nazionale albiceleste. "La Maravilla Elastica", lo chiamavano, e questo fa immediatamente capire che stiamo parlando di un grandissimo portiere.

venerdì 22 luglio 2016

Matto da legare: Gianfranco Zigoni



Di pazzi, di personaggi votati agli eccessi, fuori dagli schemi, la storia del calcio ne ha visti passare, in più di un secolo, davvero tanti. Potremmo fare un elenco infinito di giocatori, allenatori o dirigenti che rispondano a questa descrizione. Se idealmente ci mettessimo a compilarlo, questo immaginario elenco, uno dei primi nomi ad uscire dalla penna sarebbe senza alcuna ombra di dubbio quello di Gianfranco Zigoni. Lui sì, lui era davvero matto da legare.

lunedì 18 luglio 2016

Hector Castro, uno schiaffo al destino



Ci sono calciatori che paiono predestinati. Uomini a cui il destino ha riservato autostrade a quattro corsie verso una carriera e una vita da star. Hector Castro non fa parte di questa cerchia di eletti. A Hector Castro, il destino ha messo un ostacolo di quelli monumentali, di quelli che avrebbero indotto a desistere anche i più tenaci. Hector Castro però non si è fermato, e ha conquistato la vetta, arrivando fin lassù, più in alto di tutti, sul tetto del mondo.

venerdì 15 luglio 2016

La battaglia di Montevideo



Sono tante le partite entrate di diritto, per un motivo o per l'altro, nella storia del pallone. Quando una gara mette in palio un titolo, la strada verso la leggenda è breve. Se si tratta di una finale mondiale, allora parliamo davvero di pochi passi. La finale dei Mondiali è senza dubbio la Partita per eccellenza, la gara che come un orologio scandisce ogni quattro anni il tempo che passa nella storia del calcio, nonchè nelle vite di ogni appassionato. Quasi ogni finale dei mondiali, quindi, si porta con sè storie e aneddoti entrati nel mito: dal "Maracanazo" del 1950 (anche se quella non fu, ad onor del vero, una vera finale) all'urlo di Tardelli nell'82, dai misteriosi malori di Ronaldo prima della finale di Francia '98 alla testata di Zidane a Materazzi nel 2006. C'è una finale dei Mondiali, meno conosciuta di quelle citate, che porta con sè un bagaglio di storie davvero impressionante: storie che si mescolano con le leggende di un tempo lontano. Già. perchè quella di cui stiamo parlando è la prima finale della storia dei campionati mondiali di calcio, risale al 1930, la notte dei tempi, ormai. Questa finale è Argentina-Uruguay, la battaglia di Montevideo.

martedì 12 luglio 2016

Euro 2016, la vera Top 11


Ieri abbiamo constatato che la nostra Top 11 dell'Europeo, stilata prima dell'inizio del torneo, è stata un mezzo flop. Se fare previsioni, in generale ma soprattutto nel calcio, è esercizio di enorme difficoltà, più semplice risulta dare i voti a bocce ferme. Ecco quindi il nostro Dream Team della rassegna continentale, la nostra "formazione ideale" di questo mese di calcio in terra transalpina.

lunedì 11 luglio 2016

La nostra Top 11? Rimandata


E' passato ormai un mese: era il 12 giugno quando avevamo stilato la nostra Top 11 dell'Europeo, una formazione allestita mettendo insieme quelle che secondo noi sarebbero state le stelle più splendenti della rassegna continentale. "Sarà questo mese di grande calcio in terra francese a dare un giudizio alle nostre scelte": avevamo concluso così il pezzo. Ora l'Europeo è finito, la vittoria del sorprendente Portogallo ha messo fine a questo mese di calcio. Ora è tempo di darli, quei giudizi: vediamo quanti dei campioni che avevamo pronosticato come protagonisti assoluti dell'Europeo hanno effettivamente rispettato le attese.

mercoledì 6 luglio 2016

Europeo Libero - Puntata 6 - Il pagellone azzurro


Quando una competizione finisce scatta automaticamente il tempo dei bilanci, dei giudizi. Competizione, l'Europeo, che per l'Italia si è conclusa ai rigori contro la corazzata teutonica. Qual è il bilancio della campagna continentale per gli azzurri? Abbiamo provato a delinearlo analizzando le prestazioni di ogni singolo giocatore agli ordini di Conte: lo hanno fatto tutti i principali siti e portali sportivi italiani, ci proviamo anche noi, in una sorta di esercizio di presunzione. Ecco il nostro pagellone dell'Europeo.

martedì 5 luglio 2016

L'altro Meazza: il nostro primo Ct


L'era Conte si è appena conclusa, per la nazionale azzurra sta per iniziare la gestione Ventura. Il pugliese è stato il ventiquattresimo Ct della nazionale italiana, il genovese sarà il venticinquesimo. Questa, però, è storia recente, recentissima. Quella che trovate qui di seguito, invece, è una storia che viene dal passato, da un'epoca in cui il pallone aveva preso a rotolare sui campi italiani solamente da pochi anni. Quella che state per leggere è la storia di Umberto Meazza, il primo Ct della storia della nazionale italiana di calcio.

lunedì 4 luglio 2016

Un'Italia straordinariamente normale


"Nessuno si ricorderà di questa nazionale". A parlare è un Andrea Barzagli inconsolabile, in lacrime davanti alle telecamere dopo l'eliminazione dall'Europeo di Francia. Non sarà così: questa nazionale di Conte verrà per sempre ricordata come una squadra di guerrieri, una squadra forse non bellissima da vedere, ma che ha sacrificato ogni singola energia che aveva in corpo sull'altare della causa azzurra.

domenica 3 luglio 2016

Salto nel futuro: Euro 2020


L'Europeo dell'Italia è appena finito, l'eliminazione patita contro i tedeschi, nostri rivali storici, ancora brucia. L'unico modo per smaltire la delusione è guardare avanti, pensare al futuro, lasciarsi alle spalle il passato e badare a ciò che verrà. L'Italia scesa in campo in Francia era la formazione con l'età media più alta di tutto il torneo: molti dei nostri giocatori intravedono il capolinea delle loro carriere. Necessario quindi individuare i giovani da cui ripartire, fondamentale trovare i Barzagli, i Buffon, i De Rossi del domani. Se per i Mondiali del 2018 in Russia molti dei nostri baluardi odierni potrebbero ancora vestire la maglia azzurra, molti cambiamenti in più sono ipotizzabili per quanto riguarda l'edizione 2020 degli Europei: un'Europeo che per la prima volta sarà itinerante e si giocherà in 13 città di 13 nazioni diverse. Abbiamo provato ad ipotizzare quali potrebbero essere i 23 calciatori che difenderanno i nostri colori tra quattro anni.

Europeo Libero - Puntata 5 - Di più non si poteva


Di più non si poteva fare. L'Italia saluta l'Europeo e la sensazione che rimane è proprio questa: gli azzurri hanno fatto il massimo, Conte ha saputo tirare fuori il massimo, e forse anche qualcosa in più, dai giocatori che aveva a disposizione. Certo, perdere ai rigori fa male, è forse la peggior via immaginabile per essere eliminati. Ma contro la Germania, contro questa Germania, era davvero troppo dura.

sabato 2 luglio 2016

Mi hai deluso, Kamil, ma ti ringrazio


Giovedì sera, con la maglia della Polonia, contro il Portogallo di CR7, in campo c'era anche Kamil Glik. Kamil Glik, il capitano del Toro negli ultimi tre anni, che ora si trasformerà in ex capitano. Questa è la lettera di addio di un tifoso granata.