Oggi, anno del Signore 2017, ogni appassionato di calcio può letteralmente nutrirsi di pallone, sette giorni su sette, ventiquattr'ore al giorno. In pasto ad ogni calciofilo i media gettano ogni singola sfaccettatura di questo patinato mondo: ogni singola partita genera ore di trasmissioni, dal pre-gara alle infinite analisi e moviole. L'ultima frontiera. le telecamere negli spogliatoi. Ci fu però un tempo in cui anche in Italia, una nazione che letteralmente vive di calcio, la ragion di Stato arrivò a spegnere le telecamere intorno al campo. E non si trattava di una partita qualunque, bensì di una partita della nazionale. Successe quarantuno anni fa, sembra passata un'era geologica.
Lo scenario è quello dell'Italia del 1976, una nazione in ginocchio, in cui la crisi economica causata dallo shock petrolifero del 1973 sta erodendo i consumi e il prodotto interno lordo. Mentre Andreotti governa, le Brigate Rosse continuano a mietere vittime su vittime. Sono gli "anni di piombo", uno dei periodi più bui nella storia recente del paese. Tempi duri anche per la nazionale di calcio, reduce da un mondiale fallimentare, quello del'74, dalla mancata qualificazione agli Europei del '76, e chiamata a riscattarsi nella rassegna iridata in programma due anni più tardi, nell'Argentina in cui da pochi mesi si è instaurata la dittatura militare. A quei Mondiali, però, serve qualificarsi, il che non è scontato: quello del '78 sarà l'ultimo Mondiale a 16 squadre, i posti sono pochi, diverse big rischiano di rimanere escluse. Tra queste ci sarà inevitabilmente una tra Italia e Inghilterra, inserite nel gruppo 2 di qualificazione insieme a Finlandia e Lussemburgo, "cenerentole" designate del raggruppamento. Il pass per l'Argentina messo in palio dal gruppo è solamente uno, a contenderselo saranno gli azzurri e gli inglesi, che ancora si autoproclamano "maestri", ma che già nel '74 hanno mancato l'accesso ai Mondiali. Saranno i due scontri diretti, dunque, a decidere le sorti del girone. L'andata è in programma in Italia, allo stadio Olimpico. La data scelta è quella del 17 novembre 1976, e anche se è un mercoledì si giocherà alle 14.30: impensabile, all'epoca, giocare in notturna nel mese di novembre.
Le alte sfere del Governo e molti imprenditori, però, sollevano una preoccupazione: una partita della nazionale in un pomeriggio di metà settimana non farà che incentivare l'astensionismo dal lavoro degli italiani, inguaribili innamorati di quel pallone che ormai da decenni ne monopolizza le domeniche. Ne deriverebbe un grave danno economico, sostengono i più pessimisti, in un paese già falcidiato da una crisi devastante. La questione arriva in Parlamento e l'indole moralistica della nostra classe politica ha il sopravvento. Quattro giorni prima dell'incontro la Commissione parlamentare di vigilanza, preoccupata per i possibili turbamenti ai ritmi di lavoro, fa partire il "diktat" diretto alla Rai, che detiene un monopolio, quello sulla trasmissione delle gare della nazionale, che verrà spezzato solo nel 1990: niente diretta Tv, Italia-Inghilterra verrà trasmessa solamente in differita alle ore 18.15, su quella che allora si chiama Rete Uno. In diretta soltanto la radiocronaca di Enrico Ameri, con interventi di Sandro Ciotti ed Ezio Luzzi. La telecronaca, invece, sarà affidata alla voce, altrettanto mitica, di Nando Martellini. Gli italiani che abitano nel nord del paese sperano di poter assistere alla diretta sulle reti estere visibili anche nel settentrione, come Capodistria e come la Tv Svizzera, ma dalla Rai arriva il divieto di trasmissione anche per tutte le emittenti estere.
Bernardini e Bearzot
Nonostante le polemiche sul provvedimento, discusso e discutibile, - anche alle 18.15, infatti, molti italiani lavorano - nessuno, fatta eccezione per chi riuscirà a trovare posto sulle tribune dell'Olimpico, potrà quindi assistere in diretta a Italia-Inghilterra: ne va delle sorti del paese, o almeno questo è quello che il governo vorrebbe far credere. Non mancano i soliti "furbetti": nei giorni che precedono la partita scatta la corsa, tra gli amministratori pubblici e tra i soliti raccomandati, a farsi ospitare nelle sedi locali della Rai, dove la partita verrà trasmessa in bassa frequenza. Come si dice: fatta la legge, trovato l'inganno. L'anomala collocazione della partita al mercoledì pomeriggio, però, non scoraggia i tifosi azzurri: quando l'Italia di "Fuffo" Bernardini e del "Vecio" Bearzot scende in campo, alle 14.30 del 17 novembre 1976, sugli spalti dell'Olimpico siedono circa 80 mila persone. Tra di loro 298 parlamentari e 11 uomini di governo che, evidentemente, non hanno ritenuto necessario rispettare l'invito da loro stessi inviato agli italiani, quello di non assentarsi dal posto di lavoro per seguire la partita della nazionale. Una partita - che peraltro, seppur diffusa in differita, fu la prima trasmessa a colori dalla tv italiana - che vede l'Italia vincere 2-0: decisivi l'autogol di Kevin Keegan su punizione calciata da Antognoni e il centro di Bettega. Una vittoria che si sarebbe poi rivelata decisiva per la qualificazione ai Mondiali d'Argentina: a Wembley, nella gara di ritorno, l'Inghilterra avrebbe poi restituito il 2-0, ma la qualificazione sarebbe andata agli azzurri per la miglior differenza reti. E' l'Italia dei "piedi buoni" voluta da Bernardini, il quale sceglie di puntare su un gruppo di giocatori di qualità, nonostante la loro scarsa esperienza a livello internazionale. E' l'Italia di futuri campioni come Scirea, come Antognoni, come Tardelli, l'Italia che tanto bene avrebbe fatto in Argentina nel '78, e che Bearzot avrebbe poi portato sul tetto del mondo nel 1982.
Anche il 17 novembre del 1976, in quella partita "censurata", stava nascendo l'Italia "Mundial": ma le televisioni dei tifosi azzurri, quel pomeriggio, rimasero spente. L'Italia del pallone si stava rialzando, ma agli italiani non fu concesso di assistere all'avvio di questa rinascita che sarebbe poi culminata sei anni più tardi in Spagna.
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FONTI
http://www.gonews.it/2016/11/17/italia-inghilterra-governo-vieto-ai-tifosi-italiani/
http://blog.guerinsportivo.it/calcio/2016/11/16/la-produttivita-di-italia-inghilterra?cookieAccept
http://pinofrisoli.blogspot.it/2008/04/italia-inghilterra-e-la-diretta-negata.html
http://www.calciomercato.com/news/pippo-russo-quell-italia-inghilterra-in-differita-per-scongiurar-985731
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